Erika Palma
Psicomotricista
Lo psicomotricista è il professionista del linguaggio corporeo.
La psicomotricità è un percorso da sviluppare insieme con i bambini e i genitori.
È un’attività dove il gioco dà la possibilità ai bambini di esprimersi liberamente fra loro e con l’ambiente. Loro si esprimono ed io osservo come poter intervenire per aiutarli a crescere in modo armonico, mentre ai genitori restituisco una nuova prospettiva comunicativa con i propri figli.
Psicomotricità educativa
Ha uno scopo preventivo per uno sviluppo psicomotorio armonico.
Si svolge in gruppo e solitamente viene proposta nelle scuole materne e primarie, o in studio.
Psicomotricità individuale
Aiuta i bambini che hanno un disturbo o un disagio.
Non spaventatevi mamma e papà!
Spesso sembra un problema insormontabile ma in realtà non lo è.
L’attività psicomotoria non è una ginnastica, nè una tecnica di addestramento per il conseguimento di migliori performances, nè animazione corporea, nè psicoterapia.
È uno STIMOLO, UN’ESPERIENZA, UN’OCCASIONE in cui azione, pensiero ed emotività si attivano e si integrano, attraverso motivazioni e desideri strettamente collegati al gioco, al piacere di fare, alla fantasia e alla creatività.
Quando rivolgersi ad uno psicomotricista? Quali sono i “disturbi psicomotori” ?
I disturbi psicomotori non sono altro che disturbi psichici che si manifestano “attraverso la via corporea” e dipendono sia da fattori biologici che psicologici e sociali. In particolare questi disturbi possono essere primari o secondari. Ti faccio un breve elenco, anche se non esaustivo.
Disturbi primari
Disturbi del dialogo tonico-emozionale e della relazione corporea
Disturbi della comunicazione
Stato tensionale
Insonnia
Enuresi
Impaccio motorio
Disprassia
Difficoltà attentive e sensoriali
Disordini dello schema corporeo
Disordini dell’organizzazione spazio temporale e ritmica
Dislateralizzazione
Difficoltà di apprendimento scolastico
Disturbi della grafomotricità del disegno e della scrittura
Inibizione psicomotoria
Instabilità psicomotoria
Disarmonie toniche
Tic e balbuzie
Ritardi motori
Ritardi del linguaggio e della comunicazione
Difficoltà connesse al processo dell’autonomia e dell’adattamento
Disordini della personalità
Disabilità sensoriali (sordità, ipocusia e ipovisione)
Disturbi secondari
I disturbi secondari riguardano ritardi mentali, disturbi della motricità centrale e periferica, disturbi neuropsicologici, disturbi psichiatrici o invecchiamento.
Cos’è la grafomotricità
Il grafismo non è altro che la proiezione del corpo nello spazio del foglio. (F. Boscaini)
L’attività grafica
È un importante strumento di comunicazione del corpo. Nasce infatti come traccia casuale e impulsiva che grazie all’esperienza e alla ripetizione, evolve gradualmente fino a diventare simbolo di una rappresentazione mentale, per poi realizzarsi nella sua forma più complessa, ovvero la scrittura.
L’espressione grafica
Riguarda la possibilità di riprodurre con delle tracce o dei segni qualcosa di sè, in termini di sentimenti, emozioni, bisogni, conoscenze. In particolare per il bambino, questo mezzo costituisce una fonte di piacere perché può realizzare ed esprimere il mondo interno, investendo soprattutto la propria carica pulsionale.
Mentre il movimento scompare e la voce svanisce, il segno grafico rimane registrato su una superficie come prodotto permanete. Ecco “la magia” che incanta il bambino soprattutto quando inizia a lasciare le sue prime tracce, che diventano così conferma della sua esistenza. La traccia è un movimento carico di vissuto che posso continuare a vedere fuori di me.
L’evoluzione della traccia grafica in disegno e poi scrittura richiede l’integrazione e l’organizzazione di tre specifiche componenti:
👉organizzazione del movimento/coordinazione motoria
👉regolazione tonica
👉controllo visivo
È importantissimo quindi che il bambino faccia esperienza in questo senso, in quanto è proprio attraverso la ripetizione di questa attività vissuta come piacevole e soddisfacente, che può organizzare i propri movimenti rendendoli gradualmente più coordinati e capaci di rispettare determinati limiti spaziali, grazie ad un buon controllo visivo della traccia e ad una adeguata regolazione tonica che rende il movimento e di conseguenza la traccia stessa più fluida e libera.
La traccia grafica e di conseguenza la scrittura possono risultare immature rispetto alla norma, diventando anche più faticose e quindi poco investite.
Questo a causa di scarsa esperienza, poco piacere legato all’attività grafica o altre disfunzioni legate al tono, alla coordinazione motoria, alla vista o a disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
Come te ne accorgi? Questo è quello che puoi riscontrare:
Gesto rallentato
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Tensione muscolare soprattutto nella parte superiore del corpo (busto, spalla, braccia)
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Aritmicità del movimento grafico
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Pressione leggera, incerta o al contrario pesante
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Movimenti bloccati e poco fluidi
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Eccessiva sudorazione delle mani
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Motricità fine impacciata
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Dolori al braccio
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Posture scorrette e compensatorie
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Presa dello strumento grafico poco adeguata
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Traccia tremolante e discontinua
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Poco piacere/interesse e a volte rifiuto verso attività grafiche
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Come può intervenire la psicomotricità?
Facilitando l’approccio verso questa attività e allo stesso tempo migliorandone la realizzazione in termini sia di traccia, ma anche di movimento più libero e soprattutto aumentando la stima verso le proprie capacità grafiche. La componente emotiva è infatti la benzina indispensabile di cui il bambino ha bisogno per sentirsi motivato ad investire e sperimentarsi in questa attività, che può migliorare se esercitata.
Ecco perchè vengono proposti interventi di riabilazione grafomotoria individuali e di gruppo, dove l’obiettivo è di far riscoprire innanzitutto al bambino il piacere verso attività grafiche giocate e condivise a livello emotivo.
Il bambino apprende giocando, quindi ciò che gli viene proposto è sempre presentato sotto forma di gioco; potrà esercitare e rinforzare la manipolazione, la motricità fine, la postura, la coordinazione occhio-mano, l’organizzazione spaziale, il tratto grafico, la rappresentazione simbolica.
Sai cos’è il massaggio infantile?
È un modo di stare con il proprio bambino, utilizzando un mezzo privilegiato. Con il massaggio possiamo accompagnare, proteggere e stimolare la crescita e la salute del nostro bambino. Ci sono infatti evidenze cliniche e recenti ricerche che confermano l’effetto positivo del massaggio sullo sviluppo e sulla maturazione del bambino.
Quali sono i benefici?
Rafforza la relazione genitore-bambino
Crea benessere nel bambino e nei genitori
Sviluppa l’immagine di sé del bambino, attraverso la conoscenza del le parti del corpo
Aiuta il bambino a scaricare le tensioni
Stimola, fortifica e regolarizza il sistema nervoso, circolatorio respiratorio e gastro intestinale
Previene e dà sollievo alle coliche gassose
Può essere un buon sostegno nei disturbi del ritmo sonno-veglia
È un’esperienza di profondo contatto affettivo tra genitore e bambino
Vuoi provare?
Imparare il massaggio è molto semplice. Organizzo dei corsi individuali ma anche di gruppo dove spiego come fare attraverso l’utilizzo di una bambola. Siete solo voi a massaggiare il vostro bimbo. In ogni incontro imparerete una parte della sequenza del massaggio e avremo anche modo di confrontarci sugli aspetti importanti che riguardano la relazione genitore-bambino.
Può servire anche in situazioni particolari?
Certo! Il massaggio può rivelarsi molto utile quando un bambino è nato prematuro, è rimasto a lungo in ospedale, magari ha bisogni speciali o è stato dato in adozione o affidamento.
Psicomotricità in acqua
È un progetto a cui tengo molto che è dedicato a tutti i bambini, dalla primissima infanzia, senza o con disabilità, che stanno vivendo una situazione di handicap e/o di grave disagio sociale e psicologico.
La psicomotricità in acqua è un’esperienza che coinvolge il bambino in modo globale e che promuove lo sviluppo di capacità motorie e cognitive, comunicative e relazionali.
Con la psicomotricità in acqua si utilizza un nuovo elemento, l’acqua, per far intervenire la funzione di aggiustamento e permettere al bambino di sentirsi a suo agio. Con questa attività il bambino raggiungerà una migliore conoscenza del proprio corpo, potenzierà il sistema nervoso centrale e questo gli permetterà di raggiungere uno sviluppo equilibrato di tutta la persona.